lunedì 18 novembre 2019

E-cig e malattie da svapo: più vicini alla causa

Come una colla, o un residuo di miele che persiste nelle vie respiratorie e ne inibisce le normali funzioni: così gli scienziati dei CDC, i Centers for Disease
Control and Prevention statunitensi, descrivono le tracce di vitamina E acetato trovate nei polmoni di ciascuno dei 29 pazienti con malattia da svapo sottoposti a broncoscopia, un esame che ispeziona le vie aeree con una sonda flessibile. I soggetti provenivano da 10 diversi Stati, ma il composto chimico è stato trovato in tutte le aree polmonari lesionate.

e-cig, tutti gli studi
Disponibile in versione integrale, Public Health Consequences of E-Cigarettes è il rapporto della National Academies of Sciences (ente americano privato, non profit) sulla revisione di 800 studi sulle sigarette elettroniche. |
I PRIMI SOSPETTI. Ormai da qualche tempo è chiaro che l'EVALI (e-cigarette, or vaping, product use-associated lung injury), la malattia polmonare connessa all'uso di sigarette elettroniche che negli ultimi mesi ha colpito oltre 2000 persone negli USA, e provocato almeno 39 morti, è connessa ai prodotti contenenti THC, il principio attivo della cannabis che può essere anche "svapato". Più problematico era stabilire quale ingrediente delle cartucce delle e-cig fosse responsabile dei danni polmonari rilevati nei pazienti, simili a bruciature chimiche. 

Diverse perplessità si erano addensate sulla vitamina E acetato, un additivo usato in campo alimentare e nella cosmesi, che diluisce il liquido delle cartucce contenenti THC da svapare (principalmente di quelle provenienti da un mercato illegale, ma non solo). Se ingerito o applicato sulla pelle, questo composto è innocuo, ma non lo è se svapato, perché interferisce con la normale funzionalità polmonare. Le nuove analisi confermano l'ipotesi, perché «forniscono una prova diretta di vitamina E acetato sul sito primario della lesione all'interno dei polmoni», come si legge nel CDC Mortality and Morbidity Weekly report dei CDC. Sulle lesioni non sono invece state trovate altre tossine, come oli vegetali o minerali.
NON È L'ULTIMA PAROLA. La vitamina E acetato è al momento «un motivo molto forte di preoccupazione», ma non il solo, dicono gli scienziati, ribadendo che le indagini sono ben lontane dalla conclusione: aver trovato la sostanza sulle ferite, nonché in buona parte delle cartucce analizzate (soprattutto a base di THC, ma non solo) non implica necessariamente che essa sia la sola responsabile del danno polmonare. L'utilizzo del composto - un eccipiente economico - è diffuso tra chi confeziona cartucce per e-cig destinate al mercato illegale, ma occasionalmente è stato riscontrato anche tra i fornitori legali. 

I controlli su questo ingrediente non sono stringenti: in genere i liquidi per le e-cig sono testati per "potenza, umidità, presenza di materiali estranei", si compiono analisi microbiologiche, si cercano micotossine (funghi) e resti di solventi. In alcuni casi, si escludono tracce di pesticidi e metalli pesanti, ma non di additivi come la vitamina E acetato. Inoltre, molte analisi precedenti erano state compiute sui liquidi "a freddo", ma il ventaglio di composti chimici a cui sono direttamente esposti i polmoni cambia, quando questi liquidi sono riscaldati e vaporizzati. L'analisi diretta del tessuto polmonare è dunque più affidabile.

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