domenica 26 gennaio 2020

I MANDARINI TARDIVI

Come ogni anno in questo periodo inizia la cosiddetta «controstagione», momento in cui alcuni prodotti (soprattutto frutta, come prugne e pesche)
tipicamente estivi giungono nei nostri mercati dall’emisfero Sud del mondo, laddove effettivamente è estate. Un fenomeno che dire insostenibile è poco e che oltretutto non ci fa un buon servizio né in termini di qualità della frutta né dal punto di vista dei prezzi, immancabilmente altissimi per un qualcosa che viaggia così tanto. Continuiamo a stigmatizzare questa pratica, anche se va detto che negli ultimi anni gli italiani si sono fatti furbi e non abboccano più tanto: ci dicono che il volume di mercato del «controstagione» si riduce di anno in anno, fino ad arrivare a quantità poco lucrative.
È un bene ed è un segno tempi: forse la consapevolezza dei consumatori sta crescendo, anche se, sempre in tema di prodotti che arrivano da altri continenti resta d’attualità il mercato della frutta esotica che invece non conosce crisi. In particolare a causa degli avocado, che sembrano diventati un must gastronomico irrinunciabile e che importiamo a tonnellate. Per fortuna possiamo anche vantare produzioni italiane, in Sicilia, ma la loro stagione sarebbe tra la fine dell’estate e l’autunno e quindi ora c’è gran traffico di navi cargo e aerei pieni di questi frutti. Ci permettiamo uno strale deciso contro la moda del toast, o bagel, o panino, o insalata a base di avocado e salmone, immancabile in molti locali trendy e soprattutto rivolta a un pubblico giovane, di solito molto più attento della media alle questioni ecologiche. Va da sè che un bagel con salmone d’allevamento di dubbia provenienza e avocado, tanto più a gennaio, sia un bello schiaffo al rispetto per l’ambiente (e anche del gusto, aggiungiamo noi). A voi la scelta. Come alternativa vi proponiamo di procurarvi i mitici mandarini tardivi di Ciaculli, che quest’anno sono pochi e finiranno a metà febbraio. Sono un Presidio Slow Food e sfidiamo chiunque li assaggi a non riconoscere la loro superiorità rispetto a qualsiasi prodotto analogo: una delizia dolce e profumata come poche. E per restare in tema di riscaldamento globale e ambiente, vi segnaliamo un dato curioso e un po’ inquietante: fino a 60 anni fa a Ciuculli (Pa) il mandarino si raccoglieva dalla seconda metà dei febbraio, per essere mangiato a marzo. Oggi è tutto anticipato di un mese, e ogni inverno i mandarini maturano prima. Altro segno dei tempi, purtroppo.

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