domenica 22 marzo 2020

Quando la mezzanotte arrivava alle 23:31

Per i dinosauri del Cretaceo superiore, le ore del giorno non dovevano bastare mai: soprattutto perché non erano 24 ma 23:31 - come sostiene un nuovo studio
pubblicato su Paleoceanography and Paleoclimatology. L'analisi dettagliata di un guscio fossilizzato di un bivalve ha permesso di stabilire che, 70 milioni di anni fa, la Terra compiva 372 rotazioni all'anno e non 365, un "dettaglio" che permette di comprendere meglio i giochi di forza e la distanza tra Terra e Luna.

CALENDARI FOSSILI. Un gruppo di geochimici della Vrije Universiteit di Bruxelles ha esaminato con dispositivi laser minuscole sezioni del guscio di un gruppo di bivalvi estinti con l'impatto dell'asteroide di Chicxulub, le vongole rudiste. Gli scienziati si sono concentrati su una specie in particolare, la Torreites sanchezi, rinvenuta in Oman: l'animale che viveva nelle acque tropicali cresceva rapidamente espandendo il guscio con anelli di materiale giornalieri, simili nella struttura agli anelli di crescita degli alberi.

Insieme all'acqua i molluschi assorbivano le sostanze chimiche presenti nei mari. La loro analisi ha permesso di ricostruire temperatura e composizione delle acque nel Cretaceo superiore, ed associarle ai ritmi stagionali. Le variazioni periodiche delle stagioni registrate nel guscio sono servite a identificare l'età - in anni - dei bivalvi, mentre la conta degli anelli di crescita ha determinato il numero di giorni in un anno.

DANZA CELESTE. La lunghezza dell'anno è rimasta costante nella storia della Terra, perché l'orbita della Terra attorno al Sole è rimasta invariata. Gli scienziati hanno contato 372 stratificazioni giornaliere per anno: sono così risaliti alla duranta del giorno, più corta di mezz'ora rispetto a quello odierno. Che in passato i giorni fossero più corti era un fatto noto, ma il dato ottenuto è il più accurato disponibile per il  Cretaceo superiore.

Da allora il giorno si è allungato per effetto dell'attrito causato dalle maree oceaniche dovute alla gravità lunare, che rallentano la rotazione terrestre. Mano a mano che la Terra rallenta, l'attrazione delle maree allarga l'orbita lunare e spinge il nostro satellite un po' più in là - al momento, la Luna si allontana i 4 cm all'anno, anche se la sua velocità di recessione non è costante.

COSTRUTTORI DI FONDALI. Un'altra scoperta riguarda la natura dei bivalvi rudisti, che dovevano svolgere per gli antichi oceani un ruolo simile a quello dei moderni coralli. L'analisi delle stratificazioni del guscio dimostra che esso cresceva più rapidamente di giorno che di notte: così come i polipi dei coralli, la vongola viveva probabilmente in simbiosi con un organismo capace di fotosintesi.

Nessun commento:

Posta un commento