giovedì 5 marzo 2020

riforestazione al centro di M'illumino di meno 2020

L'inquinamento luminoso, oltre a influenzare il ciclo naturale di piante e animali (e, in particolare, degli insetti), incide anche sull'inquinamento
atmosferico: l'energia elettrica è infatti prodotta per l'85% a partire da fonti non rinnovabili - i combustibili fossili (in questo caso, principalmente carbone e gas). Questi sono tra i principali responsabili della produzione di sostanze inquinanti dannose per uomo e ambiente, e contribuiscono ad aumentare l'effetto serra e ad accelerare il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.

Si è da poco chiusa, tra molte polemiche, la COP25 (Madrid, dicembre 2019), con la presentazione del Green Deal: sono, queste, linee guida generiche - più che veri e propri obiettivi vincolanti - abbracciate da alcuni Paesi impegnati a raggiungere emissioni nette zero entro metà secolo. Tra questi, la Germania, che mira ad abbandonare il carbone entro il 2038, e l'Italia, che il 21 gennaio scorso ha pubblicato il testo definitivo del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima 2030, che fissa gli obiettivi da raggiungere entro dieci anni in materia di sostenibilità, seguendo cinque linee di intervento: decarbonizzazione; efficienza; sicurezza energetica; sviluppo del mercato interno dell'energia; ricerca, innovazione e competitività.

Certo, tutto ciò accadeva prima del coronavirus: oggi lo scenario delle buone intenzioni è messo a dura prova...
PIÙ ALBERI, MENO INQUINAMENTO. Proprio per questo è ancora più importante una iniziativa che mira a sensibilizzare su questi temi, sul rispetto dell'ambiente: lanciata nel 2005, M'illumino di meno, oggi alla sedicesima edizione, è nata da un'idea della trasmissione Caterpillar, di Rai di Radio2. In questa occasione, che quest'anno cade il 6 marzo, si chiede a tutti - cittadini, attività commerciali, istituzioni... - di spegnere le luci o di organizzarsi in bassa luminosità: case, monumenti e piazze, musei, ristoranti - insomma ovunque si possa fare a meno dell'illuminazione o proseguire nelle proprie attività a luminosità ridotta. Nelle passate edizioni si sono spenti, tra gli altri, anche la Torre Eiffel a Parigi, il Foreign Office a Londra e la Ruota del Prater di Vienna.

Quest'anno quella che è diventata la Giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili pone al centro l'importanza degli alberi, in quanto strumento naturale per ridurre l'inquinamento atmosferico da anidride carbonica e rallentare il riscaldamento globale. Le piante si nutrono infatti di CO2, oltre a filtrare diverse sostanze inquinanti e a contrastare l'erosione del suolo: sono al momento la migliore arma che abbiamo per mitigare il cambiamento climatico. In questa cornice, l'ambizioso obiettivo di M'illumino di meno 2020 è piantare un filare di 500.000 alberi che idealmente unisca Pino Torinese (Torino) ad Alberobello (Bari).

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