domenica 7 giugno 2020

COME NASCE LA PAROLA

Non c'è dubbio che l'invenzione del linguaggio – parlato prima, scritto poi – sia stata una delle novità decisive che hanno consentito all'essere umano di ottenere il successo del quale sta attualmente godendo (e abusando).
Una cosa sulla quale invece i dubbi non mancano è la risposta alla domanda "com'è nato il linguaggio?": l'evoluzione della parola è ancora in gran parte un mistero, ma un importante indizio arriva da un nuovo studio, condotto da un gruppo di ricercatori di diverse università tra cui St Andrews, York e Warwick, e che ha dimostrato come le vocalizzazioni degli scimpanzé abbiano ritmi molto simili a quelli del parlato umano.
GIBBONI E ORANGHI... Una delle modalità comunicative più utilizzate dai primati è il cosiddetto lip smacking, un rumore prodotto con le labbra e che, come si è scoperto negli anni, ha un ritmo costante (5 cicli al secondo, quindi una frequenza di 5 Hz) in molte specie di scimmie, per esempio oranghi e gibboni. È una caratteristica comune anche al parlato degli esseri umani, ma finora nessuno aveva provato a misurare la frequenza di lip smacking nei primati evolutivamente più vicini all'uomo, quindi gorilla, bonobo e scimpanzé.

... E INFINE SCIMPANZÉ. Il team di ricerca ha quindi analizzato le vocalizzazioni di quattro popolazioni di scimpanzé, due selvatiche e due cresciute in cattività (una allo zoo di Edimburgo, una in quello di Lipsia), e ha scoperto che anche questi primati hanno un "modello vocale" riconoscibile, a una frequenza lievemente inferiore rispetto a quella di oranghi e gibboni (4,15 Hz invece di 5).

Il valore è solo una media, perché i ricercatori hanno trovato differenze sostanziali nelle modalità di comunicazione di popolazioni diverse, come se ciascuna avesse un suo dialetto. Secondo gli autori dello studio, questo dimostra che «i nostri antenati hanno "costruito" il linguaggio usando strumenti che erano già a disposizione degli altri primati e ominidi».

Nessun commento:

Posta un commento