domenica 2 agosto 2020

AMBIENTE SANO , DONNA FELICE

Avete presente i monaci tibetani? Sperduti nei loro eremi in alta quota, sono noti per il fatto di vivere bene e molto a lungo. Il loro benessere è certamente collegato a uno stile di vita frugale e
all’ambiente sano e puro in cui vivono: possiedono solo quanto è necessario e meditanoogni giorno. Soprattutto, praticano quotidianamente l'antica "arte" della contemplazione consapevole. Questo li porta a stare immersi nelle cose per come sono, a non avere alcuna aspettativa sul futuro e nemmeno nostalgie o recriminazioni sul passato. Spesso partono per lunghi pellegrinaggi solitari, viaggi durante i quali fanno piazza pulita di ogni sovrastruttura mentale per ritrovare la loro essenza naturale. Nei mesi estivi, sia che siamo ancora in città sia che siamo in vacanza, possiamo tenere a mente la loro capacità di vivere immersi nel presente e imparare a farlo anche noi. Viviamo questo periodo all’insegna del nuovo e della rigenerazione mentale ed energetica, prendendo le distanze dai vecchi pensieri e dei soliti modi di fare.
Per farlo, ci aiutano tre semplici esercizi.

Metti al bando le parole già dette

Prova a osservarti mentre sei con gli altri o anche da solo. Ti capita di sorprenderti a dire qualcosa che hai già detto, o a pensare qualcosa che hai già pensato? Ogni volta che te ne accorgi, metti quelle parole e quei pensieri “in quarantena”: per qualche tempo non li userai più. Questo semplice gesto ti aiuterà a rompere gli schemi mentali che nella vita ti frenano dal compiere azioni differenti dal solito, più spontanee e enaturali. Se tutti i giorni ripetiamo i soliti gesti, se viviamo imprigionati nei medesimi schemi mentali, finiremo col comportarci come se avessimo una sorta di “pilota automatico”. Il fatto di essere arroccati sulle posizioni raggiunte e sulle abitudini consolidate ci porta a essere ripetitivi e questa ridondanza affatica l'anima. Bisogna ricordare che la gioia di vivere si eclissa puntualmente quando smettiamo di esplorare con uno sguardo nuovo tutto ciò che ci circonda. Questo esercizio è l'occasione per uscire dal seminato e osservare il mondo come se fosse la prima volta.

Impara a... perderti!

Se sei in vacanza, mentre visiti una città che non conosci o esplori un paesaggio per la prima volta, prova a buttare via la cartina e lasciati portare dall’intuito: sarà divertente svuotare la mente per godere di quello che incontri passo dopo passo, senza aspettative. Puoi fare la stessa cosa anche se sei ancora in città: spesso sono proprio i posti in cui abitiamo quelli che conosciamo di meno, limitandoci ai soliti percorsi. Prova a vederli come se fossi un turista all’avventura e comportarti di conseguenza.  
Questo esercizio serve a prendere consapevolezza del fatto che molto spesso e senza accorgercene, tendiamo ad avere un’idea statica su tutto e soprattutto su noi stessi. Di conseguenza, ci aspettiamo che gli altri si comportino in un certo modo, e anche noi cerchiamo di “addomesticarci” agli stessi codici, perché è così che siamo abituati. In questo modo però, incollati ai nostri punti di riferimento, rischiamo di impantanarci e vivere in modo rigido e privo di spontaneità.
La vita non è soltanto quello che abbiamo programmato; per rigenerare noi stessi, occorre ogni tanto imboccare strade diverse rispetto a quelle che avevamo premeditato. L'esistenza è un continuo divenire che non si può arrestare: e a questo fluire naturale delle cose che dobbiamo allenarci. Solo così potremo essere sempre pronti di fronte agli imprevisti o alla svolte che non ci aspettiamo ma che arrivano sempre.

Gioca a essere un altro: scoprirai lati sconosciuti di te

La vacanza è l’occasione buona per dimenticarci finalmente chi siamo e giocare a essere “un altro”, sperimentando ruoli e atteggiamenti un po’ diversi dal solito. Una tecnica sorprendente è quella del cambio del nome: nessuno lo direbbe, ma basta immaginare di chiamarsi in un modo diverso, per scoprire aspetti di noi che non pensavamo di possedere. In molte tradizioni sapienziali, il maestro cambia il nome all'allievo, che deve liberarsi dell'identità passata per rinnovarsi e aprirsi a nuovi livelli di consapevolezza.
Il minimo comune denominatore di tanti malesseri è il fatto che diamo troppa importanza al passato, alla nostra storia, finendo col credere che siano tutte lì le cause delle nostre insoddisfazioni. Così facendo, siamo viviamo come fuori tempo (fissi su quel che è successo ieri) e perdiamo di vista il presente, con tutte le diverse sfumature che di giorno in giorno si presentano di fronte ai nostri occhi. Per questo è necessario ogni tanto disidentificarsi, giocare a essere diversi. In questo modo la mente incontra il nuovo e si rinnova, depurandosi dalle scorie e dai pesi del passato.

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