martedì 4 agosto 2020

OGGI GAMBERI RIPIENI ......DI PLASTICA

Ormai lo sappiamo: le microplastiche contaminano i nostri oceani, e con essi anche gli animali che li abitano (un recente studio ne ha trovato traccia perfino
all'interno di diversi squali). Una ricerca pubblicata su Environmental Pollution e condotta dall'Universitat Autònoma de Barcelona (UAB) ha analizzato alcuni gamberi viola (Aristeus Antennatus), scoprendo che la maggior parte conteneva fibre di plastica. Sorprendentemente, questo fatto non avrebbe alcuna conseguenza sulla salute dei gamberetti, e nemmeno sulla nostra quando ce li ritroviamo sul piatto.
GAMBERI RIPIENI. Il tratto digestivo del 75% dei gamberi analizzati era contaminato dalla presenza di microplastiche; inoltre, tra quelli contaminati, la metà presentava nello stomaco delle palline, conseguenza dell'accumulo di plastica. I ricercatori hanno anche notato che la contaminazione dei crostacei variava in base alla loro zona di provenienza: quelli pescati vicino alla costa di Barcellona contenevano molte più fibre di plastica rispetto a quelli di altre zone.
PULIZIA PERIODICA. Sorprendentemente, la salute dei gamberi non verrebbe intaccata dalla presenza della plastica: gli studiosi, infatti, non hanno trovato alcun segno di danno interno agli organi dei crostacei. Ciò che permetterebbe ai gamberi di non subire danni sarebbe l'esoscheletro che, cambiando periodicamente, consentirebbe loro di eliminare la plastica che li contamina.
TAGLIATEGLI LA TESTA! Oltre a non danneggiare i gamberi, la plastica non nuocerebbe nemmeno a noi umani che li mangiamo, principalmente per due motivi: primo, la quantità di plastica contenuta nei crostacei sarebbe irrisoria; secondo, lo stomaco dei gamberi si trova nella loro testa, parte che spesso viene scartata. «Non dobbiamo assolutamente preoccuparci della plastica che potremmo ingerire mangiando gamberi», afferma Ester Carreras, uno degli autori dello studio. «Il nostro corpo ne assume molta di più in altri modi, ad esempio attraverso la contaminazione ambientale, le fibre sintetiche contenute nei vestiti, o addirittura le microparticelle presenti nella polvere, che finiscono inevitabilmente sui nostri piatti».

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