Nell'agosto del 1945, dopo il primo attacco nucleare della storia, solo il 10% degli edifici di Hiroshima era ancora in piedi: gran parte della città fu ridotta in cenere dalla bomba e dagli incendi che seguirono. Dov'è finita la cenere di quei giorni d'inferno?
LA BOMBA. I campioni di Wannier mostrano però alcune stranezze che li distinguono dalle particelle tipiche del limite K-T: alcuni granelli sono composti da diverse combinazioni di vetro, silicio e materiali artificiali, come acciaio inossidabile, gomma e calcestruzzo. Dopo un'accurata ricerca dell'Università di Berkeley è emerso che questa strana sabbia costituisce il 2,5% circa delle spiagge di Hiroshima, per un totale di oltre 2.000 tonnellate: le analisi hanno escluso che sia radioattiva, ma l'unica provenienza plausibile per questo materiale è il fallout della bomba nucleare.
«È il peggior evento mai causato dall'uomo», ha commentato Wainner. «Trovando queste particelle ho pensato: c'è una città e un minuto dopo non c'è più niente... Dov'è la città? Dov'è il materiale che la componeva?». Ora sappiamo che Hiroshima, diventata polvere, ha raggiunto la stratosfera e che una parte è poi ritornata lì dove i superstiti l'hanno ricostruita.
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