lunedì 18 gennaio 2016

La problematica successione della Monarchia Thailandese

Il 31 maggio il riverito Re Bhumibol Adulyadej fu ammesso in un ospedale di Bangkok dopo il ritorno dal suo palazzo estivo di Hua Hin tre settimane prima. Era accompagnato dalla moglie sofferente, Regina Sirikit, che nel 2012 fu colpita da un ictus. La loro ultima
ospedalizzazione lancia speculazioni sulla fine che si avvicina dell’era Bhumibol.
Bhumibol, al trono dal 1946, è il monarca vivente più longevo, ma la sua salute precaria ha causato tra i thailandesi ansia su cosa succederà dopo. Questo nervosismo è in parte dovuto all’ambiente politico generalmente incerto ora che il paese è di nuovo sotto la custodia di un governo militare autoproclamato. Ma è anche il risultato del successo enorme che il suo regno ha forse raccolto: chi gli succede potrà mai essere all’altezza?
Riverito dai militari, dalla burocrazia, dai grandi uomini di affari e dalla società in generale, il re è glorificato nei media e nelle scuola come un semidio e monarca. Le foto che il palazzo celebra lo mostrano mentre viaggia attraverso regioni remote con mappe e macchine fotografiche con una goccia di sudore sul suo sopracciglio.
La famiglia reale ha sempre giocato un ruolo indispensabile nella politica thai mantenendo specialmente relazioni strette con i militari persino durante il governo civile. Negli anni, Bhumibol è riuscito a diventare un partner indispensabile dei generali e loro si sono definiti come i difensori strenui della monarchia.
Alla fine degli anni 50 e nei primi anni 60, il re sviluppò legami col Maresciallo Sarit Thanarat che governò la Thailandia da uomo forte; in cambio furono riprese pratiche obsolete di onorare la famiglia reale come la prostrazione davanti al re. Negli anni 80 Bhumibol nominò primo ministro Prem Tinsulanonda che ora presiede il consiglio privato della corona, dove para tutti i tentativi el governo di tagliare le prerogative reali.
Bhumibol ha gestito il suo prestigio con i militari secondo modalità che sono state viste come inerenti all’interesse nazionale della nazione. Durante le proteste di massa del 1992, convinse un primo ministro impopolare Suchinda Kraprayoon, a dimettersi. Nel 2006, dopo mesi di dimostrazioni contro il premier Thaksin, il re riconobbe il golpe che lo depose. E poiché i suoi interventi sono stati periodici benché limitati, si percepisce re Bhumibol come al di sopra della politica.
Sarebbe una cosa dura per chiunque seguisse, ma i recenti tentativi del principe ereditario Vajiralongkorn di far sapere di essere un degno successore sembrano non essere all’altezza.
Nel 1972 il re designo Vajiralongkorn, suo unico figlio maschio, come erede al trono, e sotto l’attuale legge di successione, il parlamento dovrebbe solo ratificare la preferenza del re dopo la sua morte. Ma per molti anni il principe ereditario ha mostrato pochissimo interesse negli affari reali.
Vajiralongkorn ha passato molto del suo tempo a Monaco vivendo in modo considerato dissoluto come, per esempio, fare foto nude delle sue mogli e segnando la morte del suo cane Foo Foo, che aveva promosso ai ranghi di maresciallo di aviazione, con un funerale costosissimo. Queste eccentricità contrastano con l’immagine immacolata del re, e non hanno funzionato con la gente o i generali.
Benché abbia molti titoli militari, Vajiralongkorn non ha il sostegno delle forze armate. Dal 1978, mantiene una vasta guardia di pretoriani che presumibilmente serve a garantirgli la sicurezza e fare lavori di carità, ma è vista come una controforza ai militari ufficiali.
Per un certo tempo, Vajiralongkorn ha cercato di rafforzare il suo fascino coltivando le relazioni con Thaksin che nel 2001 e 2005 vinse le elezioni. Ma la strategia gli si è ritorta contro.
A novembre 2013, durante le proteste contro il premier Yingluck Shinawatra, Vajiralongkorn chiese al capo della polizia metropolitana, amico noto di Thaksin, di negoziare con i dimostranti. Questo servì solo ad alienarli, come pure la decisione del principe di qualche mese prima di permettere ai sostenitori di Thaksin di sostare all’esterno di una delle sue residenze e inviare la sua guardia personale a proteggere Yingluck.
Dopo la cacciata di Yingluck e della presa del potere dei militari nel maggio 2014, Vajiralongkorn cambiò corso iniziando ad avvicinarsi al governo nuovo del primo ministro Prayuth Chanocha. Come erede designato la successione dovrebbe essere semplicemente sostenuta dal parlamento, ma sotto un governo militare il loro sostegno è anche necessario.
Ad agosto 2014 Vajiralongkorn presiedette la cerimonia di apertura della nuova Assemblea legislativa nazionale nominata dai militari, sostenendo implicitamente il golpe. Questo marzo ha inviato a Prayuth i fiori per il suo compleanno.
Sembra anche che questo principe abbia fatto dei lavori di ripulitura della casa. Ha divorziato da sua moglie Principessa Srirasmi, a dicembre, preoccupato che i parenti della principessa avessero danneggiato la dignità del re sfruttandone il nome per benefici finanziari. I suoi genitori e fratelli sono stati dopo accusati secondo la legge draconiana di lesa maestà che si applica a chiunque “diffami, insulta o minaccia il re, la regina o il principe reale o il reggente”.
Non si sa se questi sforzi stiano dando risultati, ma non ci sono realistiche alternative. Una delle tre sorelle di Vajiralongkorn, principessa Maha Chakri Srindhorn, è amata dalla gente grazie in parte alle sue attività caritatevoli. É percepita come una persona umile e semplicissima, come suo padre. Ma l’attuale legge di successione e le pratiche stabilite non permettono prontamente la sua ascesa al trono.
Fu modificata la costituzione nel 1974 per permettere ad una figlia del re di ascendere al trono ma solo in assenza di un erede maschio e sotto altri condizioni strette. Questo presumibilmente implica che Sirindhorn potrebbe diventare regina solo se Bhumibol disconoscesse Vajiralongkorn e la designasse come suo nuovo erede, una cosa che sarebbe senza precedenti. Forse il re è già troppo debole per fare una mossa così audace specialmente perché potrebbe scuotere l’intera monarchia accendendo una lotta di potere tra i monarchici conservatori che preferiscono Siridhorn, ed il principe ereditario ed i suoi sostenitori.
E’ possibile che il governo militare, stanco di Vajiralongkorn, potrebbe lasciar da parte le preferenze reali e designare un altro candidato al trono. Ma sarebbe una decisione che di sicuro dividerebbe questa nazione così già frammentata. E’ improbabile e il comportamento nuovo del principe forse può portare ad un riavvicinamento con i militari.
La monarchia resta il più grande simbolo politico della Thailandia. Ma ora, con l’era di Bhumibol che vive il suo crepuscolo ed una problematica successione, l’istituzione è indebolita. Sotto queste circostanze Vajiralongkorn dovrebbe poter prendere il trono come stabilito dalla legge, ma con l’implicita ammissione che lascerà perdere la politica.
Il ritiro è la possibilità migliore che ha la famiglia reale di mantenere la sua autorità morale, e che ha la Thailandia per un po’ di stabilità.

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