martedì 10 aprile 2018

Alcune pietre di Stonehenge erano già lì prima dell'arrivo dell'uomo

È facile spiegare perché anche solo la parola “Stonhenge” sia così carica di emozioni: è uno dei siti archeologici più antichi e misteriosi dell’umanità, misterioso nonostante le tante scoperte degli ultimi anni, sia per le affascinanti
ipotesi che si sono fatte sul suo scopo, sia per i pesanti megaliti - che l’ipotesi corrente vuole siano stati trasportati da circa 30 chilometri di distanza con "tecnologie" di 5.000 anni fa. Adesso, però, uno studio pubblicato con un'edizione speciale di British Archaeology potrebbe mandare in fumo proprio le più consolidate ipotesi sui megaliti.

L’Archeologo Mike Pitts, che fino al 2008 è stato direttore dei lavori di Stonehenge, ha dimostrato che due dei più grandi sarsen, così sono chiamate le gigantesche pietre del cerchio più esterno della struttura, erano lì da milioni di anni, perciò ben prima che arrivassero gli uomini.

Fu il casuale allineamento con il Sole del solstizio, notato da coloro che ripopolarono la Gran Bretagna dopo l’ultima glaciazione, a dare a quel sito un senso di magico. La Heel Stone, il più grande dei megaliti (pesante circa 30 tonnellate), che indica il punto in cui il sole sorge in piena estate e tramonta in pieno inverno, si trova a 75 metri dal centro del cerchio di pietre.

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Stonehenge è il più famoso monumento megalitico del passato, ma non l'unico: vedi la Stonehenge del Kazakhistan.

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