martedì 24 aprile 2018

Ipocondria, riconoscere i sintomi per curarla al meglio

Quand'anche una patologia temuta venga esclusa, subito la preoccupazione e l'ansia si spostano sul fantasma di un altro disturbo preoccupante. Le cause che la scatenano possono essere diverse: non si tratta di una malattia mentale vera e propria e non è
ereditaria, ma crescere con genitori ipocondriaci o aver vissuto in giovane età situazioni di malattia propria o dei propri cari può favorire l'insorgere del disturbo. Nelle forme più invalidanti, l'ipocondria può portare anche alladepressione e a somatizzazioni fastidiose, che paradossalmente finiscono per giustificare la preoccupazione e quindi l'ipocondria stessa. Ci sono poi situazioni di vita come lo stato di gravidanza che possono contribuire a innescare o aggravare il fenomeno.

L'ipocondria fa soffrire "per davvero"

Tumore, ictus, infarto sono i disturbi più temuti, dagli ipocondriaci ma oggi, con la possibilità di ricerca su Internet, chi soffre di ipocondria viene a contatto con molti più nomi di malattie rispetto a un tempo e talora, ad esempio, si fissa su una forma rara di leucemia o di malattia autoimmune, per la semplice coincidenza di un solo sintomo, peraltro transitorio, con quel quadro patologico. Entra nel panico, la sua mente è ossessionata fino a quando non trova una momentanea pace nell'evidenza clinica di non avere o nelle rassicurazioni di un medico al quale chiede aiuto e di cui si fida, ma poco dopo ricomincia, con un ulteriore carico di stress e paranoia. Di ipocondria, però, si può guarire, le soluzioni ci sono; per farlo è necessario smettere di considerarla solo una malattia- quale sicuramente è, dato che produce comportamenti incongrui e transitorie perdite del principio di realtà - e iniziare a leggerla anche come un messaggio che il nostro sistema nervoso ci vuole comunicare.
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