martedì 24 aprile 2018

Anche le piante hanno il battito cardiaco

D'accordo, il titolo è un po' forte. Però è vero che molti alberi attraversano periodici cambiamenti di forma e posizione delle fronde che appaiono
sincronizzati per tutte le parti della pianta, e che non dipendono dall'alternanza giorno-notte: l'hanno scoperto ricercatori ungheresi e danesi, che paragonano queste oscillazioni a intervalli regolari a una sorta di battito cardiaco vegetale, legato a un lento, ma costante, sistema di pompaggio attivo della linfa.

Questi impercettibili movimenti sarebbero legati a cambiamenti periodici di pressione dell'acqua attraverso le radici e il fusto: gli alberi la risucchierebbero attivamente in fasi periodiche, della durata di alcune ore. Finora non si credeva che le piante potessero farlo: piuttosto, si pensava che l'evaporazione di liquidi dalle foglie innescasse una risalita passiva di nutrienti dal terreno.

CONTRAZIONI SILENZIOSE. Il lavoro degli scienziati si è svolto in due fasi. Nella prima, spiegata in un articolo pubblicato lo scorso ottobre, i due hanno sfruttato una forma di scansione laser solitamente utilizzata per monitorare l'altezza dei palazzi per osservare 22 specie di piante, e vedere se in una notte senza vento e senza luce artificiale cambiassero forma. In 7 specie sono state osservate oscillazioni dei rami verso l'alto o verso il basso di circa 1 cm, ogni 3 o 4 ore. Nelle magnolie i movimenti sono stati ancora più visibili: 1,5 cm a ogni "battito".

Ora in un supplemento di ricerca, gli scienziati della Aarhus University (Danimarca) e del Balaton Limnological Institute (Ungheria) hanno attribuito le cause di queste oscillazioni all'alimentazione attiva della pianta, che trae acqua dalle radici in impulsi che durano qualche ora e che, avvenendo tra una sezione della pianta e l'altra, richiederebbero un minor dispendio energetico rispetto a una singola risalita lungo l'intera altezza del fusto.

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