sabato 12 maggio 2018

È possibile ricostruire il nostro volto partendo dal DNA?

Chissà che in un episodio di qualche serie tv non l’abbiano già fatto. Ma nella vita reale, è possibile capire che aspetto ha qualcuno semplicemente analizzando il suo DNA? La risposta è: forse. L’incertezza è dovuta al fatto che gli
scienziati ci vanno cauti, mentre alcune società che operano nel campo della sicurezza assicurano di esserci già riuscite. Chi dice il vero?

FENOTIPI. Anzitutto una premessa. Ricostruire le caratteristiche fisiche dai dati genetici è un'operazione scientificamente nota come fenotipizzazione del DNA e ha già dato risultati. Nel 2010, i biologi forensi Manfred Kayser e Susan Walsh hanno sviluppato HirisPlex, un sistema che, analizzando sei marcatori del DNA, riesce a "indovinare" se qualcuno ha occhi blu o marroni. Successivamente hanno incluso ulteriori marcatori per individuare il colore dei capelli quello della pelle. Chiunque si sia sottoposto ad analisi genetiche può caricare sul sito il file con i propri dati e scoprire se HirisPlex ci prende davvero.

PREVISIONI. Riconoscere colori, comunque, non è esattemente come ricorstruire la struttura di un volto a partire da una piccola traccia di DNA. L’anno scorso i ricercatori di Human Longevity (una società americana che si occupa di ricerche genetiche a scopi medici) si sono spinti ben oltre, effettuando misurazioni dettagliate delle caratteristiche fisiche di circa 1.000 persone. Questi dati, abbinati a quelli ottenuti dal sequenziamento del genoma (il nostro codice genetico), hanno consentito ai ricercatori di creare modelli in grado di prevedere la struttura del volto in 3D, ma anche altre caratteristiche come la voce, l'altezza, il peso, il colore degli occhi e colore della pelle e persino la voce.

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