sabato 19 maggio 2018

Risonanza magnetica per coccodrilli

a logistica non deve essere stata semplice, ma alla fine l’esperimento del coccodrillo dentro la risonanza magnetica è stato eseguito. Per la prima volta, alcuni ricercatori ha sottoposto un rettile a questo test che è un
classico dei sistemi per studiare il cervello: lo scopo era saperne di più sull’evoluzione del sistema nervoso, in particolare di come avviene l’elaborazione degli stimoli sensoriali, di questi parenti dei dinosauri arrivati fino a noi.

I coccodrilli sono una delle più antiche specie di vertebrati, e sono rimasti quasi invariati per 200 milioni di anni. Possono anche essere considerati una tappa dell'evoluzione tra i dinosauri e gli uccelli di oggi. Per questo sono una specie utile per capire a che punto nella storia evolutiva si sono formate strutture cerebrali e funzioni ad esse associate.

CONCERTO PER RETTILI. Mehdi Behroozi (Università della Ruhr, Bochum, Germania) e il suo team hanno innanzi tutto adattato una macchina per la risonanza magnetica funzionale, utilizzata per visualizzare l’attività del cervello, alla fisiologia del coccodrillo, un rettile a sangue freddo. Poi hanno sottoposto alla fMRI cinque giovani coccodrilli del Nilo (Crocodylus niloticus) appartenenti allo zoo di Bochum (dove sono poi tornati).

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