martedì 3 maggio 2016

Caos Ttip dopo le denunce di Greenpeace. La Francia inizia la grande fuga?

Il Trattato di libero scambio transatlantico, in fase di negoziazione tra Stati Uniti e Unione europea, rischia di ridurre gli standard sulla sicurezza alimentare e ambientale. È la tesi supportata daGreenpeace Olanda, entrata in possesso di alcuni documenti riservati sui colloqui
per il cosiddetto Ttip. Una fuga di notizie, oltre 200 documenti, di cui la Commissione Europea ha subito smentito il contenuto, parlando di posizioni negoziali e di un esito finale e definendo alcuni punti elencati da Greenpeace “categoricamente sbagliati”.
“Avevamo ragione: confermati rischi per clima, ambiente e sicurezza alimentare per i consumatori”, ha accusato l’associazione ambientalista che ha pubblicato 248 pagine di documenti della trattativa. La paura è che in Europa cadano le tutele da ogm e carne trattata con ormoni e passi in secondo piano anche la protezione dell’ambiente. E le carte riportano scontri Usa-Ue sugli appalti e sulla difesa delle denominazione originale dei vini europei.
Da Bruxelles, la Commissaria al Commercio Cecilia Malmstrom ha definito la fuga di notizie una “tempesta in un bicchier d’acqua” e ha parlando a Ginevra ha fatto sapere che l’Ue non è intenzionata a compromettere i suoi principi solo per ottenere un accordo prima che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama lasci il suo incarico nel gennaio 2017. “Se (l’accordo) non è abbastanza buono non ci resterà che dire ‘Mi dispiace ma dobbiamo congelarlo’ e attendere la prossima amministrazione. Ovviamente perderemo tempo ma non possiamo accettare di Ttip che non sia abbastanza vantaggioso per noi”, ha precisato. E in serata la Casa Bianca non voluto commentare la veridicità dei documenti, ribadendo solo che la fuga di notizie non farà deragliare i negoziati. “Vi è la possibilità, e noi certamente puntiamo a questo, di concludere i colloqui entro la fine dell’anno, e non credo che questa fuga non avrà un impatto significativo sulla nostra capacità di farlo”, ha spiegato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest.
Ma sul fronte europeo cominciano ad alzarsi alcune voci discorsanti. Il segretario di Stato francese per il Commercio estero, Matthias Fekl, ritiene molto probabile che il negoziato si arenerà. “Tenendo conto della posizione degli Stati Uniti, mi pare l’opzione più probabile”, ha detto all’emittente francese Europe 1. Fekl ha spiegato che lo stallo dipende dalla mancata disponibilità degli Usa a fare concessioni. “Da un anno denuncio l’attitudine degli Stati Uniti”, ha detto. “Vogliamo reciprocità. L’Europa propone molto e riceve molto poco in cambio. Non è accettabile”.

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