mercoledì 8 giugno 2016

Il Sole senza macchie

L’immagine qui sopra mostra il Sole come appare ai telescopi nelle ultime ore: questa, in particolare, è stata elaborata dal telescopio spaziale Solar Dynamics Observatory. Il numero di macchie solari è sceso a zero.

Una fotografia del Sole nel 2001, quando era vicino al massimo dell'attività nel corso del ciclo numero 23. | NASA
Il Sole ha un ciclo abbastanza regolare di circa 11 anni. A un estremo del ciclo il numero di macchie solari è rilevante, all'altro estremo le macchie si riducono fin quasi a scomparire. Le macchie solari sono aree della superficie del Sole più fredde delle circostanti, perciò appaiono più scure: si formano a causa di anomalie magnetiche.

Quello che si rileva negli ultimi mesi è che il Minimo Solaredell’ultimo ciclo, il numero 24 da quando vengono registrati, è ormai prossimo.

Non significa che nei prossimi mesi non ci saranno più macchie, ma che andranno via via scemando in numero e dimensioni fino al 2019-20 quando, presumibilmente, si toccherà il minimo.

Negli ultimi anni il numero di giorni senza macchie solari si contava sulle dita di una mano: da adesso in poi ci saranno intere settimane senza nei solari e presto avremo persino mesi senza alcuna macchia sul Sole. La nostra stella, però, non si addormenta e prosegue senza sosta con altre manifestazioni della sua dinamicità e potenza, come il buco coronale osservato recentemente.

Primo piano di una macchia solare. | NASA
INATTESE CONSEGUENZE.Un Sole senza macchie non lascia indifferente il nostro pianeta. Ci sarà, per esempio, una riduzione delle emissioni di radiazioni ultraviolette: questo provocherà un raffreddamento dell’atmosfera superiore della Terra, che tenderà a collassare tirandosi dietro la spazzatura spaziale più prossima, che avvicinandosi al pianeta potrebbe infine precipitare, in parte bruciando nell'atmosfera e in parte arrivando fino al suolo.

Una minore intensità del Sole lascerà anche più spazio ai raggi cosmici, fenomeno in realtà già in corso tant’è che, rispetto a pochi anni fa, si è registrato un aumento del 10% di radiazioni cosmiche in prossimità della Terra, con una serie di conseguenze anche sul clima, perché i raggi cosmici influenzano la produzione di nuvole.

Bombardati dai raggi cosmiciIl ciclo che sta per terminare è stato meno intenso rispetto ai precedenti e, secondo molti astronomi, i prossimi potrebbero essere ancora meno intensi. In passato, in concomitanza con cicli molto deboli, la Terra si raffreddò notevolmente, e anche questa potrebbe infine essere una conseguenza inattesa per il prossimo periodo del nostro pianeta.

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