giovedì 9 giugno 2016

Viviamo tutti in un videogame

Elon Mask non è noto solo per le sue iniziative imprenditoriali (PayPal, Tesla, Space XHyperloop solo per citare le più note) ma anche per le sue esternazioni spesso fuori dalle righe.
La scorsa settimana durante un
intervento alla Code Conference di San Francisco ha ipotizzato che il mondo nel quale viviamo sia solo una sofisticata simulazione computerizzata, una specie di videogioco in stile Matrix realizzato da una civiltà progredita.

E le probabilità che non sia così sarebbero, secondo lui, solo una su diversi miliardi.

DA PONG AGLI OCULUS. L’argomentazione proposta da Musk a sostegno di questa creativa ipotesi è la seguente: quarant’anni fa il videogioco era Pong, un puntino sullo schermo che veniva colpito con una barretta comandata da un joystick. Oggi abbiamo videogame iper realistici in 3D ai quali milioni di persone giocano contemporaneamente da ogni parte del mondo.

Se anche l’evoluzione tecnologica proseguisse ad un ritmo 1.000 volte più lento, nel giro di pochissimo tempo i videogiochi sarebbero totalmente indistinguibili dalla realtà e fruibili da miliardi di dispositivi di ogni tipo sparsi per il mondo: dalle TV agli smartphone, dalle consolle ai visori 3D.

In questo mondo le probabilità che ciò che circonda non sia virtuale diventerebbero quindi bassissime, nell’ordine di una su diversi miliardi.

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