mercoledì 8 giugno 2016

World Oceans Day 2016

La National Science Foundation degli Usa è riuscita a completare uno dei progetti più importanti per l’osservazione degli oceani: la Ocean Observatories Initiative (OOI), costituita da una serie di strumenti che,
messi in rete, producono una massiccia quantità di dati sullo stato e la salute degli oceani.

Il progetto è stato avviato nel 2007 e ha dovuto superare molti ostacoli, dovuti a opposizioni interne e difficoltà ingegneristiche. Il costo totale è stato di 386 milioni di dollari, e la gestione dovrebbe costare circa 55 milioni di dollari l’anno. Il sistema di monitoraggio è costituito da alcuni siti sottomarini collegati a stazioni sulla costa da una rete di cavi, e da sommergibili robot (glider) che si spossono spostare sul fondo degli oceani.

 MILIONI DI NUMERI E FOTO. Tutti questi strumenti sono collocati sulle coste est e ovest degli Stati Uniti. Nonostante lo scetticismo di alcuni ricercatori, quando il progetto ha cominciato a trasmettere dati tutti si sono resi conto del suo valore. Ora, dopo alcune difficoltà iniziali, circa l’85% dei dati raccolti è già presente sul sito del progetto, a disposizione di tutti i ricercatori. Questi dati, che vanno dallatemperatura dell’acqua alle correnti, dalle eruzioni vulcaniche sottomarine alle specie presenti in profondità, potranno un giorno servire ad arricchire le nostre conoscenze sugli oceani.

CONTRO LA PLASTICA. L’iniziativa è stata lanciata due giorni prima del World Oceans Day (Giornata mondiale degli oceani, l'8 giugno), il cui tema quest’anno è "oceani sani, pianeta sano". In particolare, questo evento, promosso e organizzato da The Ocean Project, cerca quest’anno di aumentare la consapevolezza del pubblico su di un problema diffuso e di cui si parla poco, quello della plastica.

 A causa di questi oggetti dalla degradabilità lunghissima (dai giocattoli alle buste agli ingranaggi) milioni di animali marini rimangono soffocati e muoiono, o ingeriscono microscopici frammenti fino a morire avvelenati.

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