Se avete fretta di lasciarvi il 2016 alle spalle, armatevi di una dose extra di pazienza: il 2017 arriverà un secondo dopo, per dar modo agli orologi atomici di risincronizzarsi con i tempi, un po' più lenti, della rotazione terrestre.
FRENI. Il moto di rotazione della Terra dovrebbe durare 86.400 secondi atomici, ma l'attrazione gravitazionale del Sole e della Luna, con le maree, la non omogena distribuzione delle masse nel nucleo del pianeta (nel quale il tempo scorre più lentamente) e altri fenomeni su larga scala, come i grandi terremoti o la fusione di grandi ghiacciai continentali, alterano questo movimento, rallentandolo di circa 2 millesimi di secondo al giorno.
RIMETTERE IN PARI. Lo IERS monitora queste discrepanze con l'aiuto della luce di galassie distanti, usate come punto di riferimento. Quando lo scarto supera gli 0,9 secondi, si introduce il cosiddetto leap second (secondo intercalare), che si aggiunge per comodità a fine anno o al termine di giugno, e si annuncia sei mesi in anticipo: potrebbe infatti far sballare alcuni sistemi computerizzati, i motori di ricerca e i riferimenti satellitari e gps. Quella del 31 dicembre 2016 sarà la 27esima correzione dal 30 giugno 1972 (l'ultima è stata il 30 giugno 2015).
OGNUNO PER CONTO PROPRIO. Finora è sempre stato necessario aggiungere, e mai togliere, un secondo. Senza questo espediente, la nostra misura del tempo si discosterebbe in modo crescente dalla posizione del Sole nel cielo. Senza il leap second, nel 2100 saremmo 2 o 3 minuti desincronizzati con la nostra stella, e nel 2700 di 30 minuti.
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