sabato 21 gennaio 2017

Arriva a Torino Bello Figo

GLI ultimi suoi tre concerti in Lombardia sono stati annullati per timore di «non poter garantire la sicurezza nei locali che lo ospitavano» dopo le pesanti minacce che il rapper aveva ricevuto. Grande è quindi l’attesa (sold out da tempo i biglietti in prevendita) per l’esibizione prevista per questa sera all’Astoria , nel cuore di San Salvario, (intorno alle 22,30) di Bello Figo, l’italo-ghanese che da 10 anni vive in Italia (a Parma, per la precisione).
C’è chi pensa che anche qui ci potrebbe essere qualche problema. Il motivo? Bello Figo è diventato uno degli idoli degli adolescenti con canzoni dove dominano frasi come “Vogliamo soldi o wi-fi”, “Io non faccio l’operaio, non mi sporco le mani in Italia.” “Io non pago afito“( letteralmente) oppure “Pasta con tonno”, “ Ce l’ho grosso”. Inutile dire che sono brani da milioni e milioni di visualizzazioni sul web. Ma la popolarità che lo ha fatto conoscere anche a chi non fa parte della cerchia del rap e dintorni (ma i puristi del genere mal lo spportano) è arrivata quando ha prodotto una canzone come “Referendum costituzionale” (a favore del Sì) e sopratttutto quando ha partecipato, litigando con Alessandra Mussolini, a una di quelle trasmissioni che puntano sull’urlo e sull’insulto, come “Dalla vostra parte” su Rete 4.E anche questa lite è diventata virale sulla rete, come la diatriba con un altro principe della rissa come Matteo Salvini.
Che tutto questo faccia parte di una furba operazione pubblicitaria o che si tratti di un semplice gioco , per lo meno kitsch, ai tanti fan poco o nulla importa. E ancora meno interessa il fatto che questo ragazzo abbia cominciato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo grazie ad un personaggio come Andrea Diprè, il porno venditore d’arte. Forse chi lo prende maledettamente sul serio e lo immagina come un ideologo dovrebbe risentire alcune interviste (ad esempio a “Striscia la notizia”) in cui Bello Figo vuol fare prevalere solo l’aspetto goliardico della sua produzione: «Io non sono un profugo, sono un ragazzo normale, non sono arrivato in Italia con i barconi ma con l’aereo ». Dice di cantare per i migranti ma ci tiene a sottolineare: «Io scherzo sull’immigrazione. Finché non è vietato continuo a farlo. Lavoro su youtube da 5 anni finché faccio visualizzazioni, finché i mien fan mi seguono mi posso permettere tante cose». Quel che appare certo è che senza i social le produzioni musicali del presunto “maledetto” non avrebbero avuto così tanto rilievo.

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