venerdì 13 gennaio 2017

Cosa fare quando ti senti in gabbia?

“Mi sta rovinando la vita! Basta, con lui non c’è più nulla. Da mesi non lo faccio nemmeno avvicinare a me, siamo separati in casa. Io non posso accettare il suo comportamento. È un uomo egoista e superficiale, finché non riesco a lasciarlo
non vivo più”. Marina sta parlando di Fausto, con cui ha una relazione turbolenta da cinque anni. Bello, simpatico, gira il mondo facendo il chitarrista e, almeno a sentire lei, non è un santo. Marina, dopo averlo seguito all’inizio per qualche turnè, ora resta ad aspettarlo a casa per lunghe settimane. Poi stanno insieme per qualche tempo, in cui alternano notti di fuoco a giorni di litigi. Ma adesso la gelosia di Marina è giunta al limite. Lasciarlo?
 Non ci riesce. Decide di farsi anche lei un amante, Carlo, un uomo dolce e comprensivo. Con lui il sesso è tiepido, quasi assente, ma “almeno non mi fa impazzire! Io non sono una donna leggera, il sesso non è tutto, non sono quel tipo di donna”. Con le amiche poi non parla d’altro e loro non le risparmiano "saggi consigli" che non fanno altro che rinforzare in lei l’immagine di donna sfortunata e trascurata. Parlare continuamente dei propri problemi con amici e parenti, sfogarti e chiedere consigli riempiendoti la testa di informazioni inutili è uno dei principali errori da evitare.

Non sei mai (solo) quel che pensi di essere

Quando perdi la tua immagine originaria, il tuo modo naturale e spontaneo di stare in campo, finisci in situazioni complicate e dolorose. Succede perché aderisci a un’identità parziale: Marina ha deciso di indossare il vestito della donna afflitta e più si convince di essere così, più soffre e meno riesce a fare qualcosa. Pretende lei stabilire le regole del gioco, di giudicare se la sua vita si allinea o meno alle convinzioni che ha in testa. Il sesso, il dialogo, l’istinto: tutte cose che vorrebbe gestire col bilancino. Ma la vita va dove vuole lei, ti sorprende sempreDarsi obiettivi, anche in apparenza positivi, significa allontanarsi dalla propria natura, diventare artificiali. Ciò che ti serve per essere felice è già presente dentro di te, coincide con il tuo essere. Non ti occorre altro. 
Il vero problema di Marina non è staccarsi da Fausto: il suo problema è che è identificata con un grumo di pensieri su “come devono andare le cose” e non riesce più a ritrovare la donna naturale che vive dentro di lei. Quella donna saggia e selvaggia sa perché un tempo ha scelto Fausto e non gli chiede ciò che non può dare. Quando ne sarà stancata, si allontanerà senza tentennamenti e tormenti interminabili. 

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