Lin Jian, geofisico marino della Woods Hole Oceanographic Institution del Massachusetts, non ha dubbi: «La Fossa delle Marianne è un luogo
davvero straordinario: l'andamento a forma di falce sul fondo dell'Oceano Pacifico occidentale, la sua lunghezza di circa 2550 km, la profondità di quasi 11 km... Tutto ciò la rende un luogo unico del nostro pianeta».
Ma quello che ancora di più entusiasma Lin è la sua topografia, le caratteristiche morfologiche. La Fossa segna una zona di subduzione, ossia un'area dove una placca terrestre si infila al di sotto di un'altra. Ma mentre per la maggior parte della subduzioni in atto la placca che si infila al di sotto di quella con la quale si sta scontrando mostra un'inclinazione molto piccola, lungo la Fossa delle Marianne la placca del Pacifico si tuffa quasi in verticale al di sotto di quella filippina.
Questa caratteristica ha sempre suscitato molte domande: non si capisce perché lo scontro tra le due placche avvenga in questo modo. Inoltre, c'è un altro "mistero": in quest'area non si sono mai registrati terremoti violenti, tali da generare tsunami.
TANTI MISTERI. Per trovare una risposta a tutte queste domande un gruppo di ricercatori cinesi e americani hanno posto una serie di sismometri sui pendii della Fossa per raccogliere dati sulle le onde sismiche che attraversano l’area. «In questo modo», spiega Lin, «ci proponiamo di avere un quadro molto dettagliato delle deformazioni all'interno e attorno alla fossa, e speriamo di essere in grado di comprendere le forze che la governano e la modellano.»
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