Si chiamava nomenclator, ed era uno schiavo o liberto che, nell’antica Roma, accompagnava il suo padrone per le strade della città ricordandogli continuamente i nomi delle persone da salutare o che gli rendevano omaggio, un
po' come fanno oggi i promemoria e le rubriche dei nostri smartphone.
Il “ricordatore” era utilissimo soprattutto ai politici, che speravano in questo modo di corteggiare i propri futuri elettori durante la campagna elettorale.
MAGGIORDOMO ANTE LITTERAM. Oltre a essere un "memorandum umano", il nomenclator poteva svolgere anche altri compiti, e la sua specializzazione era riconoscibile attraverso il nome completo.
Tra il personale della corte imperiale, per esempio, il nomenclator ab ammissione era un autentico cerimoniere addetto alla cura delle udienze pubbliche e private concesse dall’imperatore.
Nelle ricche case patrizie, invece, era incaricato di introdurre i clientes che ogni mattina si presentavano nella domus ossequiando il padrone di casa o chiedendogli una serie di favori.
Qui sotto trovi l'anteprima sfogliabile del nuovo Focus Domande & Risposte, da cui è tratto questo articolo.
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