mercoledì 1 marzo 2017

Camomilla, toccasana di inizio marzo

Abbandoniamo il rigore invernale con la dolcezza della camomilla, una pianta di facile coltivazione conosciuta sin dall’antichità per il suo effetto calmante e lenitivo. Lacamomilla è l’erba che ci riporta in equilibrio in un mese turbolento come marzo
prossimo venturo e riempiendo i balconi di chi la coltiva con i suoi fiorellini bianchi e gialli. Questa comune pianta annuale appartenente alla famiglia delle Asteracee trae il suo nome dal greco chamai , “piccolo”, e melon , “mela”, sempre in greco, per via dell’aroma fruttato che rilasciano le sue corolle. Ne esistono due tipi: la camomilla comune o matricaria, che cresce in cespuglio e può raggiungere il metro d’altezza, e la camomilla romana, una perenne più bassa che cresce al suolo libera. 


La camomilla non placa solo l’insonnia

Tutti sanno che la camomilla previene l’insonnia, ma contiene anche molti composti antispasmodici e antinfiammatori ed è per questo che viene usata per curare la gastrite o i crampi intestinali o legati alle mestruazioni. Se somatizzi lo stress con acuti dolori di stomaco curati con lacamomilla: metti in infusione un cucchiaio di fiori secchi (o 2 di fiori freschi) in un litro di acqua fredda senza riscaldare. Filtra e dolcifica con un cucchiaio di miele d’acacia. Per via dei suoi componenti amari la camomilla è efficace anche per alleviare l’areofagia: metti in infusione per 10 minuti 2 cucchiaini di fi ori secchi in una tazza d’acqua bollente aggiungendo un cucchiaino raso di finocchio per migliorare il gusto e aumentare l’effetto carminativo. Il suo effetto sfiammante è utile anche in caso di infiammazioni articolari o reumatismi, bevendo almeno 2 tazze di infuso al giorno per un mese.

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