mercoledì 1 marzo 2017

CINEMA - L'uomo che visse due volte

L'uomo che visse due volte. Ko inflitti e subiti, sul ring e nella vita. Un terrificante incidente stradale, viti di ferro conficcate nel cranio, l'uso delle gambe pregiudicato, una rinascita al limite dell'impossibile, i 'soliti' problemini con la giustizia, il ritorno sul ring. Di uno come Vincenzo Pazienza, in arte
Vinny, non poteva non accorgersi il mondo dello spettacolo. Prima chiamandocelo direttamente, guest star nella serie Police Academy e ospite nello show di Jay Leno, molto seguito negli Stati Uniti. Ora con un film sulla sua storia firmato dal regista Ben Younger:  'Bleed - Più forte del destino", che uscirà nelle sale italiane il prossimo 8 marzo. Una vicenda drammaticamente vera, che ha affascinato anche Martin Scorsese, del quale è inutile sottolineare il legame con la boxe ('Toro scatenato') e che del film è produttore esecutivo.

Di origini italiane, Pazienza è stato campione di buon livello, non eccelso, ma il tipo di amore che gli americani gli hanno riservato e gli riservano, è di quelli tributati ai fuoriclasse. Non un caso, perché quel tipo con la faccia da schiaffi venuto dal Rhode Island, una volta sul ring è sempre stato un amico della gente. Nessuna tattica, nessuna prudenza: solo per lo spettacolo, solo per chi pagava il biglietto. Attacchi a viso aperto, poco spazio alla difesa, rischio perenne per gli altri e se stesso. Figlio dell'America del pugilato esagerato, quella pazza per Ray Boom Boom Mancini e le sue esibizioni oltre la razionalità. In una di queste si spezzò la vita del coreano Duk Koo Kim e il paisà, ma forse tutto il mondo del pugilato, non fu mai più lo stesso.

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