Il presidente russo Vladimir Putin è intervenuto a un forum di ricercatori ambientali che si è tenuto ad Arkhangelsk, una città settentrionale della Russia, dopo aver visitato la Terra di Francesco Giuseppe, un arcipelago dell'Artico in territorio russo.
«Non c'è dubbio che il riscaldamento del pianeta era già iniziato nel 1930, quando non c'erano elementi antropologici a crearlo, come le emissioni di anidride carbonica», ha sottolineato Putin: «nessuno può fermare ciò che sta accadendo. È impossibile, perché legato a cicli naturali che interessano l'intero pianeta. Non rimane che adattarsi.»
STORICA CONFUSIONE! Nel suo intervento Putin ha raccontato che un esploratore austriaco dotato di straordinaria memoria fotografica visitò la Terra di Francesco Giuseppe nel 1930. Vent'anni dopo, fotografie raccolte da una successiva esplorazione, voluta “da un futuro re d'Italia” che visitò i medesimi luoghi, vennero sottoposte all'esploratore, il quale rimase sorpreso dalla scarsità di iceberg rispetto a quando era andato lui.
In molti hanno poi fatto notare come Putin non abbia fatto cenno al nome dell'esploratore e che l'Italia, nel 1950, non aveva e non avrebbe avuto alcune re.
È possibile che l'esploratore austriaco a cui faceva riferimento il presidente russo fosse Julius von Payer, che scoprì e mappò gran parte dell'arcipelago durante una spedizione tra il 1872 e il 1874. L'unica missione italiana che potrebbe aver poi sottoposto le fotografie a von Payer fu quella del 1899, voluta del principe Luigi Amedeo, che era anche un esploratore.
RUSSIA E AMERICA. Non è la prima volta che Putin interviene sul tema del riscaldamento globale.
In precedenza aveva già sostenuto che un aumento della temperatura media della Terra di due o tre gradi centigradi sarebbe stata una "buona cosa per i russi", da un lato perché non avrebbero più avuto bisogno di cappotti di pelliccia, dall'altro perché così avrebbero potuto sfruttare le immense risorse naturali sepolte sotto i ghiacci del Polo Nord.
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