I geologi definiscono sabbia un materiale con granelli di diametro tra 1/16 di millimetro (0,06 mm) e 2 millimetri. Materiali più grandi o più piccoli appartengono ad altre categorie (ghiaie, limo). La sabbia è così diffusa sulla
superficie della Terra che quasi tutti i popoli ne hanno fatto uso nelle costruzioni, come abrasivo e per centinaia di altri scopi pratici. Viene addizionata alla malta, al calcestruzzo, ai prodotti strutturali di argilla, all’asfalto.
COME GRANELLI DI SABBIA... Chi ha visto anche solo in cartolina un deserto sabbioso o si è disteso su una spiaggia, difficilmente si è chiesto se un giorno finirà, anche la sabbia, come il petrolio e altri minerali. Probabilmente nessuno se lo è mai chiesto (finora) né ha mai dubitato che fosse infinita.
Il richiamo alla realtà arriva da uno studio pubblicato su Science (sommario, in inglese): la coordinatrice della ricerca, Aurora Torres (Centre for Integrative Biodiversity Research, Leipzig, Germania), dimostra attraverso la raccolta di una serie di articoli e altri lavori come alcuni Paesi soffrano già della mancanza di sabbia, e che nel prossimo futuro i fabbisogno di sabbia potrà creare problemi non indifferenti, sia politici sia ambientali.
CONTRABBANDO. È facile pensare ai deserti come a enormi giacimenti di sabbia, ma - come per tutto - un deposito ha un valore se è facile ed economico da sfruttare: se non è così, è come se non esistesse. Negli ultimi anni la richiesta di sabbia ha superato quella dei combustibili fossili: è un mercato molto ricco che non riesce più a restare nei confini della legalità.
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