mercoledì 13 settembre 2017

La sabbia non è infinita

I geologi definiscono sabbia un materiale con granelli di diametro tra 1/16 di millimetro (0,06 mm) e 2 millimetri. Materiali più grandi o più piccoli appartengono ad altre categorie (ghiaie, limo). La sabbia è così diffusa sulla
superficie della Terra che quasi tutti i popoli ne hanno fatto uso nelle costruzioni, come abrasivo e per centinaia di altri scopi pratici. Viene addizionata alla malta, al calcestruzzo, ai prodotti strutturali di argilla, all’asfalto.

Vista da vicino: la sabbia è composta principalmente di quarzo.
COME GRANELLI DI SABBIA... Chi ha visto anche solo in cartolina un deserto sabbioso o si è disteso su una spiaggia, difficilmente si è chiesto se un giorno finirà, anche la sabbia, come il petrolio e altri minerali. Probabilmente nessuno se lo è mai chiesto (finora) né ha mai dubitato che fosse infinita.

Il richiamo alla realtà arriva da uno studio pubblicato su Science (sommario, in inglese): la coordinatrice della ricerca, Aurora Torres (Centre for Integrative Biodiversity Research, Leipzig, Germania), dimostra attraverso la raccolta di una serie di articoli e altri lavori come alcuni Paesi soffrano già della mancanza di sabbia, e che nel prossimo futuro i fabbisogno di sabbia potrà creare problemi non indifferenti, sia politici sia ambientali.

CONTRABBANDO. È facile pensare ai deserti come a enormi giacimenti di sabbia, ma - come per tutto - un deposito ha un valore se è facile ed economico da sfruttare: se non è così, è come se non esistesse. Negli ultimi anni la richiesta di sabbia ha superato quella dei combustibili fossili: è un mercato molto ricco che non riesce più a restare nei confini della legalità.

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