lunedì 23 ottobre 2017

Gli alieni? Sepolti sotto croste di ghiaccio

Forse E.T. non ci telefona perché incastrato sotto spessi strati di ghiaccio: un'ipotesi da ridere, se a formularla non fosse stato niente meno che Alan Stern, responsabile per la Nasa della missione New Horizons, l'uomo che ci ha fatto riscoprire Plutone.
In un recente meeting dell'American Astronomy Society Division for Planetary Sciences, Stern, che di mondi ghiacciati se ne intende, ha ipotizzato che la maggior parte delle forme di vita extraterrestre si trovi ben al di sotto della superficie di pianeti e satelliti, all'interno di oceani profondi e sotterranei, chiusi da una crosta ghiacciata.

sistema solare, plutone
Anche Plutone fa parte della schiera di corpi celesti del Sistema Solare ricoperti di ghiaccio.| NASA/JHUAPL/SWRI
OGNUNO NEL SUO GUSCIO.Potrebbe essere proprio il ghiaccio a ostacolare le comunicazioni, a impedire l'osservazione della volta celeste e far credere ai nostri "vicini di casa" che non valga la pena provare a contattarci: potremmo vivere a nostra volta al di sotto di una calotta di ghiaccio, e allora chi avvertirebbe un tentativo di chiamata?

DUE DATI DI FATTO. L'ipotesi che Stern propone a parziale soluzione del Paradosso di Fermi non si basa su evidenze concrete, ma è la prima a mettere in relazione l'abbondanza di mondi ghiacciati nel Sistema Solare aventi oceani subsuperficiali alla mancanza di segnali ricevuti finora dagli extraterrestri.

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