Determinare l’autenticità di un’opera d’arte è un’operazione molto complessa. In mancanza di elementi certi, come ad esempio certificati d’autentica o menzione dettagliata in inventari o cataloghi, gli storici dell’arte e i periti devono fare i detective.
IN PROFONDITÀ. Ad esempio, con i raggi X si scopre la presenza di disegni o di dipinti sotto la superficie, mentre la misurazione della radioattività del piombo nelle pitture a olio dà elementi utili alla datazione.
Gli indizi più importanti che si trovano sono gli anacronismi, cioè dettagli incompatibili con la presunta età del dipinto: un classico “rivelatore” è l’uso di vernici inventate dopo la data.
Utili sono anche i software che analizzano la regolarità statistica della disposizione dei fili della tela (irregolarità, che si ripetono in ogni parte della tela, sono caratteristiche delle tele antiche, tessute a mano o a telaio), il tipo di pennellata (forma del pennello, lunghezza e larghezza del tratto) e gli schemi o modelli a confronto con quelli di altre opere, di attribuzione certa, dello stesso autore. È importante la zona in cui si trova la firma: per esempio le ridipinture indicano che non è contemporanea al dipinto.
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