martedì 10 dicembre 2019

ATTENZIONE NON MANGIATE IL PESCE PALLA

Il pesce palla, o fugu se preferite chiamarlo alla giapponese, è una delle prelibatezze di mare più pericolose al mondo: la tetradotossina, una neurotossina
contenuta nelle sue carni, è in grado di paralizzare, se non uccidere, un umano adulto. Tanto che le notizie di turisti che hanno mangiato fugu e ci hanno lasciato le penne sono relativamente frequenti in Giappone. Considerata finora solo un meccanismo di difesa contro i predatori, la produzione di tetradotossina potrebbe avere in realtà un altro sorprendente scopo, scoperto da Masafumi Amano, biologo marino della Kitasato University di Tokyo: uno dei veleni più potenti del mondo è infatti un antistress per chi lo produce.
Amano ha scelto di concentrare le sue attenzioni sul fugu, che è solo una di circa 200 specie di pesce palla al mondo, per un motivo preciso: l'animale non produce direttamente la tetradotossina, ma la accumula nel corpo in seguito all'azione di batteri specializzati che a loro volta arrivano dal cibo; un fugu che cresce in cattività, con una dieta controllata, tende quindi a perdere la sua tossicità: è il motivo per cui si può mangiarlo senza (quasi) problemi.

DIPENDE DALLO STRESS. Amano ha così nutrito un gruppo di fugu da allevamento con microdosi sempre crescenti di tetradotossina, e ne ha studiato l'influenza sullo sviluppo degli animali. Il risultato? I pesci cresciuti con una dieta tossica erano del 6% più lunghi e del 24% più pesanti di quelli "puliti", ed erano anche meno aggressivi: entrambi i fattori sono influenzati dai livelli di stress dell'animale, e infatti i fugu velenosi avevano nel sangue concentrazioni più elevate di due ormoni legati proprio alla riduzione dello stress (il cortisolo e l'ormone di rilascio della corticotropina). 

Considerando che un'altra ricerca ha dimostrato che i fugu privi di tetradotossina compiono scelte più avventate e pericolose, è chiaro che quello che per noi umani è un veleno letale, per i pesci palla è un ingrediente necessario per sopravvivere all'adolescenza.

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