giovedì 9 gennaio 2020

DOBBAMO CREDERE AGLI ALIENI?

Uno dei modi migliori per far parlare di sé è affermare di aver visto gli alieni - figuratevi poi se a farlo è il capo del dipartimento di astronomia dell'università di
Harvard. Eppure è proprio quello che Avi Loeb fece nell'autunno del 2017, quando nei nostri cieli fu avvistato un oggetto volante non identificato, dalla vaga forma a sigaro, che attraversò l'intero Sistema Solare per poi sparire nello Spazio profondo. Gli astronomi lo chiamarono 'Oumuamua, e passarono mesi a discutere della sua natura controversa; tutti tranne Loeb, che pubblicò un articolo nel quale avanzava l'ipotesi che l'oggetto fosse un'astronave aliena. Due anni dopo, in una lunga intervista concessa a Nautilus, Loeb ritorna sulle sue dichiarazioni - e non per smentirle.

L'ESPLORATORE. In hawaiano 'Oumuamua significa "esploratore", "primo messaggero": un nome che già da solo suggerisce, con un po' d'ironia, un'origine extraterrestre. Secondo Loeb non è sbagliato affermare che possa davvero trattarsi di un'astronave aliena, o meglio: è giusto quantomeno prendere in considerazione la possibilità. Riportiamo da Nautilus: «L'esistenza di civiltà aliene», afferma, «non è solo un'ipotesi fantasiosa, ma basata su due fatti: il primo è che esistiamo, il secondo è che è pieno di stelle circondate da pianeti simili alla Terra. [...] Perciò dire che 'Oumuamua potrebbe essere un artefatto alieno non è una speculazione, ma un modo per riconoscere che ripetere più volte lo stesso esperimento [la vita, NdR] potrebbe dare gli stessi risultati.»
E ALLORA LA MATERIA OSCURA? Loeb va anche oltre: la fisica moderna, sostiene l'astronomo, si basa su un gran numero di teorie non verificabili dai nostri sensi. L'esistenza della materia oscura, per esempio, è «un'ipotesi, plausibile ma non provata: è solo la migliore spiegazione che abbiamo per quella che è un'anomalia». L'anomalia cui fa riferimento Loeb è il fatto che le orbite delle galassie indicano la presenza di molta più materia nell'Universo di quella che possiamo misurare: se accettiamo l'esistenza della materia oscura, perché non prendere almeno in considerazione che 'Oumuamua possa essere un manufatto alieno? «Non sto dicendo che sia così, sto solo mettendo sul tavolo un'ipotesi; fare scienza significa non avere pregiudizi e non escludere né accettare nessuna spiegazione finché non si hanno le prove.»

Per la cronaca, il consenso scientifico attuale è che 'Oumuamua sia un oggetto "al 100% naturale".

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