domenica 26 luglio 2020

RABBIA E INVIDIA

Basta lottare con te stessa!

Quando ci sentiamo abitati da sentimenti sgradevoli, come rabbia e invidia, facilmente li associamo a fatti accaduti nel passato oppure a certi difetti che ci porteremmo dietro fin da piccoli. 
Questo modo di ragionare nasce da una duplice convinzione errata: in primo luogo di essere sbagliati, poi che la nostra storia personale, ad esempio gli insuccessi o le incomprensioni che abbiamo avuto con altre persone, siano la causa di quel che proviamo adesso. È ciò che capita a Marida, che si dichiara in balia di un'invidia e di una rabbia che la rendono triste e contraddittoria: cerca la solitudine ma poi si risente se le sue amiche si frequentano senza di lei, è uscita da progetti di lavoro che non voleva più seguire ma si arrabbia per il successo di quelle iniziative.
Cosa le sta capitando? Semplice: Marida sta conducendo una lotta impari contro quelle sensazioni, vuole mandarle via e così le rafforza. Le contraddizioni del suo comportamento non sono che il riflesso di quel che accade nel suo mondo interiore: sente la rabbia e l'invidia e non le vuole così come cerca la solitudine e poi la teme, non desiderava quel lavoro ma il successo di chi lo svolge le rode. Ma i fatti esterni non contano, così come non ha importanza il fatto che da bambina si comportava allo stesso modo...

Rabbia e invidia: e se servissero per crescere?

Ribaltiamo il modo di ragionare: ci sono due forze, due emozioni profonde che sono venute a farle visita, come due potenti e antiche divinità che sono comparse dentro di lei. L'uomo antico avrebbe ragionato così: che cosa desiderano da me questi sentimenti che sento e che mi tormentano? In quale direzione vogliono che io percorra la mia esistenza? L'invida, che in superficie è legata ai successi degli altri, nel profondo parla di te, di quel che ancora non hai raggiunto nella vita e che invece potresti e dovresti ottenere. La rabbia ti dà la misura di quanta energia ti abita, di quanta forza possiedi, di quanta grinta la natura ti ha dotato.
Devi solo smettere di legarle a tutto quello che gli altri fanno, pensano o dicono. Ecco spiegato anche perché ti viene a trovare un bisogno di solitudine. L'anima ti sta dicendo: isolati, stai con la tua invidia e con la tua rabbia quando vengono, fai loro posto, lascia che ti travolgano, percepiscine bene tutta l'intensità, falle tue. Non si tratta di sentimenti negativi da scacciare, ma di forze potenti e vitali, emozioni indispensabili alla tua evoluzione: quel che desiderano è che tu abbandoni quel personaggio convinto di essere da sempre inadeguato, vittima di se stesso e degli eventi negativi della vita.

Via dal giudizio morale

Quel che occorre fare è appropriarsi degli aspetti energetici contenuti nella rabbia e nell'invidia e abbandonare il giudizio morale su questi sentimenti. Ogni sentimento ci appartiene, quelli che giudichiamo gradevoli come la generosità e la disponibilità e quelli che ci sembrano "brutti" come la rabbia, l'invidia, la gelosia. Basta osservare i bambini: in loro tutti i sentimenti convivono armonicamente, come in un Pantheon di funzioni cosmiche dove ogni emozione trova spazio d'espressione.
Quando Marida smetterà di giudicarsi sbagliata per essere (anche) rabbiosa e invidiosa e comincerà, in solitudine, a stringere una vera "alleanza" con queste emozioni, scoprirà quante intuizioni potrà sentire, quante nuove idee si formeranno in lei, e capirà anche quali amicizie fanno ancora per lei e quali invece sono ormai parte del suo passato. Non bisogna mai combattere le emozioni sgradevoli: occorre al contrario il loro completo accoglimento, bisogna integrarle dentro di noi. È questa la tappa indispensabile che consente a ogni persona di evolvere, di abbandonare ogni visione unilaterale e idealistica di se stessa, per diventare davvero la persona unica e irripetibile che è, certo contraddittoria, ma autentica!

Segui il tuo animale Totem, ti indicherà la strada da fare

Marida nella sua mail racconta di aver seguito uno dei consigli che spesso vengono pubblicati su Riza psicosomatica: cercare il proprio animale guida. A lei è apparsa una volpe. In un attimo, il suo cervello antico le ha inviato questa immagine: un animale selvatico, furbo e solitario. Ogni volta che le capita di sentirsi in balia di pensieri sgradevoli sull'invida e la rabbia, quello che deve fare è chiudere gli occhi e immaginarsi come una volpe nel bosco, che solitaria annusa l'aria, cerca le prede, sa difendersi dai predatori, trova tane dove nascondersi, è padrona della sua vita. I pensieri e i ragionamenti non l'aiuteranno mai a uscire dall'empasse, mentre l'immagine della volpe saprà guidarla senza sforzo verso i suoi veri obiettivi: l'animale guida è presente in lei fin dagli albori della sua esistenza, la conosce molto meglio di quanto lei stessa possa immaginare. Deve solo affidarsi al potere istintivo dell'animale e tutto andrà nella giusta direzione: così, la vera Marida potrà finalmente nascere.

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