domenica 8 aprile 2018

L'FBI e il mistero della mummia decapitata

I medici forensi del Federal Bureau of Investigation (FBI) potrebbero avere appena risolto un mistero che si trascina da più di un secolo, e che riguarda una mummia egizia decapitata vecchia 4000 anni.
L'enigma ebbe inizio nel 1915, quando un gruppo di archeologi al lavoro nella necropoli di Deir el-Bersha, nella Valle del Nilo (Egitto), riuscì ad accedere, con l'aiuto della dinamite, a una tomba rimasta fino ad allora nascosta. All'interno, una macabra scoperta: la testa senza corpo di una mummia giaceva appoggiata su una bara in legno di cedro.

QUIETE VIOLATA. La stanza, ribattezzata Tomba 10A, era il luogo di riposo finale del governatore Djehutynakht e della moglie, che attorno al 2000 a.C., nella fase del Medio Regno, amministrarono una provincia dell'alto Egitto. Ma più che a un sepolcro, quel luogo somigliava a una scena del crimine: a un certo punto nell'arco dei 4000 anni precedenti, alcuni ladri di tombe avevano fatto irruzione nella camera, rubato ori e gioielli e lasciato il corpo decapitato di uno dei due morti abbandonato in un angolo.

IDENTITÀ MISTERIOSA. A chi apparteneva quella salma (o se preferite: quella testa)? Al governatore o alla moglie? Inutile sperare di capirlo dai lineamenti del viso. La TAC del cranio avvolto dalle bende, eseguita nel 2005 al Massachusetts General Hospital, rivelò che mancavano gli zigomi e parte delle mascelle, indispensabili per risalire al genere del malcapitato/a.

Era necessario un esame del DNA, ma estrarne un campione analizzabile da un corpo rimasto per 4000 anni al caldo, in una tomba, si è rivelata, nel tempo, un'impresa tutt'altro che semplice, che ha visto fallire diversi gruppi di ricerca.

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